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Dilemma HR: Le aziende dovrebbero aumentare l’automazione o investire nelle persone?

Un tale enigma rappresenta una grande sfida sia per le risorse umane che per la direzione. Di seguito, evidenziamo i benefici che ciascuna di queste decisioni può portare e consideriamo quale approccio sia più ottimale per l’impresa di oggi.

Perché investire nelle persone?

Investire nelle persone, d’altra parte, include una varietà di attività volte a supportare i dipendenti nel loro sviluppo – cioè, migliorare le competenze aumentando la conoscenza e potenziando le abilità. Questo tipo di processo prevede vari tipi di formazione interna o esterna, formazione sulle soft skills, programmi di mentoring, partecipazione a conferenze e altri eventi del settore, accesso a piattaforme di e-learning, ecc. Questo approccio si traduce solitamente in numerosi benefici per l’organizzazione – in linea con l’idea che un dipendente coinvolto, esperto e talentuoso sia la risorsa più grande che si possa avere. I principali vantaggi sono:

  • sviluppo delle competenze – attraverso corsi di formazione, workshop, programmi di sviluppo personale e professionale, i dipendenti migliorano le loro hard e soft skills, il che si traduce in migliori risultati nel lavoro quotidiano e maggiore efficienza,
  • maggiore motivazione – un dipendente il cui sviluppo è curato si sente apprezzato e più motivato a far sì che il suo lavoro produca i risultati attesi dall’organizzazione. Inoltre, in una tale situazione, è più disposto a legarsi all’organizzazione a lungo termine (maggiore retention),
  • e migliore adattamento al cambiamento – investire nelle persone consente a un’azienda di rispondere più rapidamente ai cambiamenti del mercato senza perdere competitività,
  • maggiore creatività e innovazione – i dipendenti che sono supportati nel loro sviluppo (e quindi anche incoraggiati a condividere idee, sperimentare e intraprendere nuove iniziative, ecc.) possono contribuire alla progettazione di nuove soluzioni, processi e prodotti, il che darà all’azienda un vantaggio competitivo sul mercato.

Perché automatizzare il lavoro?

L’automazione del lavoro implica l’applicazione di tecnologie avanzate (sistemi informatici, software, macchine, robot, intelligenza artificiale, ecc.) per sostituire (o fornire supporto a) un dipendente nell’esecuzione di alcuni compiti assegnati. L’implementazione di tali miglioramenti si concentra sull’eliminazione della necessità di eseguire attività ripetitive e monotone e sul reimpiego delle risorse così ottenute in altre aree (più sviluppative e innovative). Un tale approccio si traduce in benefici per l’organizzazione come:

  • aumento della produttività e dell’efficienza – perché macchine, sistemi e programmi lavorano più velocemente degli esseri umani (accelerazione dei processi implementati),
  • minore rischio di errore – gli errori umani sono naturali e inevitabili, ma possono portare a conseguenze costose, mentre l’automazione riduce questo rischio (le macchine e i sistemi informatici sono più precisi nell’esecuzione dei compiti),
  • risparmi – quando sono necessari meno dipendenti per eseguire compiti di routine e dispendiosi in termini di tempo, un’organizzazione può risparmiare sia tempo che denaro (ad esempio, nell’area di assunzione e formazione di nuovi dipendenti),
  • maggiore scalabilità e flessibilità – strumenti e soluzioni automatizzati possono essere adattati per eseguire più compiti (senza la necessità di assumere nuovi dipendenti), consentendo alle aziende di rispondere in modo efficiente alle condizioni di mercato in cambiamento e alla domanda, e di implementare i loro piani aziendali più rapidamente.

Il dilemma delle risorse umane – quale approccio scegliere?

Ci si può chiedere se le aziende debbano aumentare l’automazione o se, invece, debbano investire nelle persone che impiegano. Tuttavia, questa non è una domanda ben posta. Dopo tutto, è obbligatorio sottolineare che l’automazione è una soluzione che supporta le organizzazioni nei processi quotidiani il più possibile – ma non funzionerà in tutte le aree di lavoro, purtroppo.

È possibile automatizzare il processo di invio di messaggi ai clienti, ma non risolvere il loro problema quando è necessario dimostrare empatia e comprensione. L’intelligenza artificiale ti aiuterà a sviluppare il contenuto dei tuoi post sui social media, ma non creerà per te una strategia aziendale o di marketing efficace, che richiede, prima di tutto, creatività e, in secondo luogo, un’ottima conoscenza dell’azienda, della sua situazione, delle sue esigenze e così via. A causa di tali dilemmi, in molte aree, l’importanza dei dipendenti – con le loro conoscenze, esperienze e competenze – non cambierà.

Automazione o investire nelle persone – sintesi

In definitiva, dobbiamo sottolineare che alcuni compiti vengono eseguiti meglio (in modo più accurato e veloce) attraverso l’automazione, mentre altri richiedono interazione umana e una varietà di soft skills. Quindi, l’approccio ottimale che le organizzazioni dovrebbero implementare in questo senso è trovare un equilibrio tra automazione e investire nelle persone – per raccogliere i pieni benefici di entrambi.

La decisione finale, tuttavia, dipenderà sempre dalla natura dell’azienda, dalle sue esigenze, dai suoi obiettivi aziendali dichiarati e dal settore in cui opera (che determina quali compiti vengono eseguiti). Saranno anche significative le capacità della tecnologia (che non sono illimitate, ma sicuramente aumenteranno anno dopo anno) e il potenziale della forza lavoro attuale.

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Nicole Mankin

Manager delle risorse umane con un'eccellente capacità di creare un'atmosfera positiva e di costruire un ambiente prezioso per i dipendenti. Ama vedere il potenziale delle persone talentuose e mobilitarle per svilupparsi.

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