Il clickbait nei titoli degli articoli è un modo per attrarre un gran numero di lettori. Ma vale la pena utilizzare questo metodo su un blog?
Questo non sarà un altro articolo della serie “MODI AFFIDABILI PER AVERE SUCCESSO NEL MARKETING” o “FAI QUESTO E SARAI UN DIO”. Se fosse così, senza dubbio il titolo di questo contenuto potrebbe essere definito clickbait.
Clickbait nei titoli – indice:
- Clickbait – cos’è e quando possiamo parlarne?
- Clickbait – esempi di utilizzo e titoli dei post
- Vale la pena utilizzare il clickbait?
- Come scrivere titoli di post per generare attenzione?
Il richiamo di un titolo accattivante ma non veritiero può generare molto traffico. Tuttavia, ha un grande svantaggio – distrugge irrevocabilmente la fiducia del pubblico attratto. Vale la pena rischiare per un aumento rapido ma fugace delle visite temporanee?
Clickbait – cos’è e quando possiamo parlarne?
L’ubiquità globale di Internet porta a un ampio accesso alle informazioni in qualsiasi momento, per chiunque abbia accesso alla rete. Con il trasferimento della conoscenza su Internet, è diventato una sorta di base guida, un luogo per ampliare gli orizzonti, una biblioteca virtuale. Le persone hanno imparato a cercare informazioni utilizzando frasi semplici e intuitive digitate nel motore di ricerca. Contenuti troppo lunghi diventano poco attraenti per un utente in cerca di informazioni rapide. Aziende, autori e pubblicitari sfruttano questo fatto e confondono intenzionalmente il destinatario con “click bait”.
Il clickbait non è altro che titoli di post che suscitano curiosità e ingannano il destinatario. Le persone li progettano per attirare il lettore a seguire il link fornito e generare traffico verso il sito web collegato. Titoli accattivanti ma falsi sono utilizzati ovunque – su blog, siti web, nei titoli dei video. Sono diventati uno strumento comune per aumentare rapidamente il numero di visitatori.
Clickbait – esempi di utilizzo e titoli dei post
I ricercatori dell’Oxford English Dictionary definiscono il clickbait come contenuto progettato per catturare l’attenzione dello spettatore. Questa è certamente una definizione molto generale e imprecisa che non spiega completamente il clickbait. Il significato completo dell’espressione inglese ha un carattere leggermente più peggiorativo. Si riferisce al fenomeno di marketing del “gap di curiosità”.
Il gap di curiosità riguarda l’attivazione di un pubblico per espandere le proprie conoscenze dopo aver letto un argomento accattivante. Tuttavia, nel caso degli articoli clickbait, questo bisogno non viene soddisfatto. Uno spettatore deluso, che si rende conto che non riceverà le informazioni desiderate, reagisce con delusione. Di conseguenza si verifica irritazione e una diminuzione dell’interesse.
Esempi di titoli “bait” potrebbero includere i seguenti titoli di articoli:
- Il segreto del successo di Lewandowski. Il famoso calciatore ha rivelato il segreto
- Tragedia e incredulità. Può succedere a chiunque
- Le persone iniziano a morire in gran numero. Come evitare la morte?
Un editor di testi introduce intenzionalmente frasi scioccanti per suscitare l’interesse dell’utente. Iperbolizzare la gravità della situazione con frasi esagerate viene utilizzato per aumentare il numero di visualizzazioni, aumentare il profitto dalla pubblicità, guadagnare pubblicità nella rete.
Vale la pena utilizzare il clickbait?
Gli effetti immediati dell’utilizzo di titoli falsi svaniscono nella nebbia dei molti svantaggi che si celano dietro questo tipo di “esca” per lo spettatore. L’uso del clickbait manca del principio fondamentale delle relazioni di marketing – costruire una connessione con il proprio pubblico fornendo ciò di cui hanno bisogno nel momento. È anche antagonista ai processi provati presenti nella pubblicità.
Il condizionamento psicologico dei destinatari è stato presentato, tra l’altro, nel modello AIDA, che prevede quattro fasi consecutive di risposta del destinatario. Il clickbait attira l’attenzione, suscita interesse e può persino evocare desiderio, ma nella fase dell’azione, il destinatario si confronta con un ostacolo insormontabile. Si tratta di informazioni false che non si adattano al contesto del titolo o mancanza di informazioni promesse, che deludono efficacemente il visitatore.
Come scrivere titoli di post per generare attenzione?
La cosa più importante è che un titolo ben scritto deve essere un modello intuitivo, un riassunto dell’articolo, non un insieme di parole fabbricate e insostenibili. I titoli dei post del blog devono essere scritti in un linguaggio leggero, ma contestualmente appropriato. Utilizzare il clickbait è come camminare su un filo sottile. Non sappiamo a che punto un utente abbandonerà irrevocabilmente un articolo che non gli dà la soddisfazione di colmare il “gap di curiosità”. Se vuoi scoprire di più su come scrivere titoli accattivanti, controlla alcuni suggerimenti che abbiamo preparato.
Mira Bodhi
Conosce tutti i pro e i contro del lavorare come freelance e riesce comunque a trarne il meglio. La gestione del tempo e l'automotivazione sono i suoi maggiori vantaggi. Ora è una nomade digitale e lavora viaggiando in tutto il mondo.