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3 miti sul divario retributivo di genere sfatati

Tuttavia, nonostante i chiari progressi nel campo della parità di genere, il divario retributivo di genere rimane un problema sociale urgente, generando molta controversia e discussione (spesso derivante da una mancanza di conoscenza e consapevolezza). Oggi esamineremo alcuni miti e fatti riguardanti il divario retributivo di genere per risolvere dubbi e comprendere questo fondamentale problema sociale.

Che cos’è il divario retributivo di genere?

Il divario retributivo di genere è una disparità statistica nei guadagni tra uomini e donne. Questo fenomeno si manifesta nel fatto che le donne – per lo stesso lavoro o un lavoro simile – guadagnano meno degli uomini, il che viene misurato confrontando i guadagni mediani o il tasso medio di salario orario lordo in diversi settori dell’economia. Tra le ragioni più comuni delle differenze descritte ci sono:

  • Scelte di carriera – donne e uomini si concentrano frequentemente in industrie diverse, il che contribuisce al divario retributivo. Alcuni settori, come la tecnologia o l’ingegneria, sono ancora dominati dagli uomini, dove i salari tendono a essere più alti, mentre le donne sono spesso meglio rappresentate in settori come la sanità, l’istruzione o vari tipi di servizi, dove i salari sono spesso più bassi,
  • Interruzioni di carriera – le donne tipicamente prendono pause nella carriera per occuparsi della genitorialità o prendersi cura di altri membri della famiglia, il che influisce sul loro percorso professionale e quindi sul loro stipendio.
  • Squilibrio tra vita lavorativa e vita privata – le aspettative sociali sui ruoli di genere influenzano regolarmente l’equilibrio tra vita lavorativa e vita privata delle donne impiegate, che tendono a sopportare un carico maggiore di cura familiare. Tali situazioni riducono la loro disponibilità (ad esempio, costringendole a lavorare part-time) e di conseguenza riducono il loro reddito.

I miti e i fatti più popolari sul divario retributivo di genere

Il divario retributivo di genere è stato un argomento caldo a livello globale nei parlamenti e nei forum internazionali (ad es. UE). La mancanza di discussione aperta ha portato le persone a mantenere molte idee sbagliate al riguardo. È importante riconoscerle, quindi ecco la nostra lista dei tre miti più diffusi insieme alla razionalità che li smonta.

Mit I: Il divario retributivo di genere non esiste – è il risultato delle donne che scelgono lavori meno retribuiti

Fatto: Le disparità retributive sono state documentate in vari paesi da rapporti e studi indipendenti (pubblicati, ad esempio, da Eurostat, dal Pew Research Center e dall’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico), mostrando che anche con qualifiche, esperienza e posizioni simili, esiste ancora un divario salariale tra uomini e donne. Ad esempio, uno studio di Glassdoor ha rilevato che nel 2019, le donne guadagnavano $0,79 per ogni $1 guadagnato dagli uomini.

Mit II: Il divario retributivo di genere è il risultato di differenze biologiche tra uomini e donne.

Fatto: La disuguaglianza salariale non è il risultato di differenze biologiche, abilità o produttività, ma di disuguaglianze sistemiche e sociali che continuano a influenzare i salari delle donne. Sono ancora trattate in modo stereotipato in molti luoghi e paesi (dove i datori di lavoro disapprovano il congedo di maternità e l’assenteismo correlato) e considerate meno competenti degli uomini. Per vederlo chiaramente, è necessario esaminare i dati che confrontano salari o promozioni a posizioni dirigenziali. Secondo l’Indice di Diversità di Genere preparato dalla società di ricerca Kantar Public per le Donne nei Consigli Europei, in tutta Europa solo il 30% dei dirigenti sono donne.

Mit III: Il divario retributivo di genere è dovuto al fatto che le donne non negoziano i salari.

Fatto: Sebbene non ci sia dubbio che la negoziazione salariale sia a volte necessaria per ottenere salari più alti, non è la causa principale del divario retributivo di genere. Gli studi rivelano che anche quando le donne negoziano i salari a un tasso simile a quello degli uomini, ricevono comunque meno per lo stesso carico di lavoro. Ad esempio, un rapporto di Glassdoor pubblicato nel 2016 ha esaminato sia gli stipendi iniziali che i guadagni successivi dopo le negoziazioni salariali. In esso, significativamente meno donne (4%) rispetto agli uomini (15%) hanno indicato di aver negoziato il proprio stipendio e di aver ricevuto più denaro.

Divario retributivo di genere – sintesi

Affrontare il divario di genere – cioè, in pratica, rompere il cosiddetto “soffitto di vetro” – richiede azioni a livello sistemico che elimineranno la discriminazione di genere, si concentreranno sulla promozione di pari opportunità nel luogo di lavoro e supporteranno il raggiungimento di un equilibrio tra vita lavorativa e vita privata per le donne.

Ma il primo passo è educare e discutere continuamente il divario retributivo leggendo rapporti e studi attuali relativi all’argomento, così come rispondendo alla disinformazione man mano che appare. Solo in questo modo si potranno confutare i miti più popolari e muoversi verso una società moderna più equa.

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Nicole Mankin

Manager delle risorse umane con un'eccellente capacità di creare un'atmosfera positiva e di costruire un ambiente prezioso per i dipendenti. Ama vedere il potenziale delle persone talentuose e mobilitarle per svilupparsi.

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